Smart, green ed ecosostenibile, sono le parole d’ordine del nuovo corso dell’urbanistica pubblica e residenziale ma se il 25% del territorio urbano è sui tetti c’è ancora molto da progettare.
Il Roofscape Urbanism, urbanistica dei tetti, è un trend che si sta diffondendo sempre di più nella mente degli addetti ai lavori. Studi e progetti, sia in ambito residenziale che pubblico, si moltiplicano.
Se, in fondo, lo sviluppo verticale delle nuove costruzioni non è una novità, anche per noi italiani, il riuso o la nuova “destinazione” dei tetti è un punto interessante dello sviluppo immobiliare. Dal residenziale al pubblico questi spazi potrebbero essere valorizzati per migliorare il patrimonio immobiliare, soprattutto in considerazione della densità di popolazione che si concentrerà sempre più nelle metropoli. Secondo le previsioni, entro il 2050, il 70% della popolazione si concentrerà nelle città.
Il recupero e la valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano, e soprattutto quello di una capitale europea come Roma, passa quindi anche per questo nuovo trend. Se gli spazi offerti dai tetti della nostra città possono essere dei fantastici punti di osservazione, sotto un altro e più interessante aspetto potranno diventare un’enorme risorsa.
Non è certamente il caso di interventi come quelli messi in campo dal governo britannico che, con il Country planning Regulation, approvato nel 2020, ha deciso di concedere la possibilità di aggiungere due piani agli immobili già preesistenti, ma il modello Copenhagen e quello francese, invece, innescano degli ottimi punti di riflessione sull’argomento.
Certo le opportunità di dotare i tetti dei nostri palazzi di pannelli fotovoltaici non è una pratica sconosciuta, anzi, soprattutto per i palazzi di nuova generazione sta riscuotendo una ottima diffusione, ma l’opportunità di creare un nuovo modello urbano basato su servizi comuni, spazi per veri e propri giardini a uso collettivo, piazze e luoghi sociali, centri culturali, infrastrutture sostenibili e coltivazioni agricole a chilometri zero, sembra essere davvero interessante.
Certo in una città come Roma pensare di “sopraelevare” si scontra con le bellezze urbanistiche del centro storico ma non sono pochi i luoghi dove poter tentare un approccio in tal senso.
Il Roofscape Urbanism vuole quindi recuperare gli spazi inutilizzati o massimizzarne l’utilizzo, ma anche dar vita a nuove funzioni. In campo residenziale c’è l’opportunità di ricavare nuovi spazi da vendere o affittare, ma anche da destinare ai servizi condominiali o commerciali.
Le opportunità della nuova opportunità dell’urbanistica ha un grande impatto, soprattutto se la si considera in quella pandemia che ci ha costretto a casa e ci ha fatto desiderare case più confortevoli e spazi esterni in cui vivere in sicurezza e relax. Un periodo, quello del lockdown che, soprattutto nelle zone metropolitane, ha portato all’esplorazione delle preziose terrazze condominiali, magari dimenticate da anni ed in disuso. Dalla riscoperta dei terrazzi in disuso, all’opportunità di una valorizzazione quel 25% di patrimonio immobiliare, tra pubblico e privato, il passo non è certamente breve ma può far riflettere sulle grandi possibilità legate al mercato immobiliare che giorno dopo giorno si conferma un motore della ripresa, dell’inventiva e, soprattutto, una asset class di riferimento.