Luxury Real Estate: le previsioni immobiliari 2021

La corsa alla riqualificazione energetica e la dinamicità del mercato del Luxury Real Estate.

Il 2021 sarà un anno migliore per il settore immobiliare?

Voglio iniziare con questa domanda le mie considerazioni sull’andamento del comparto immobiliare per l’anno venturo. La risposta? Credo che il Real Estate abbia dimostrato una buona tenuta, con la nicchia del Global Luxury ancora una volta quasi imperturbabile ad una certa tipologia di eventi che influiscono sulle economie, come appunto, questa pandemia. 

Il 2021 alle porte sarà quindi un anno in cui inizieremo a vedere una ripresa di quel trend positivo a cui stavamo già assistendo nel 2019.  

Certo, non sarà lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre a cancellare questo periodo complesso e i primi sei mesi del 2021 saranno il banco di prova per i tanti asset rimasti in stand by. 

Al di là degli effetti di questa pandemia, con tutte le difficoltà legate all’impossibilità di intrattenere rapporti sociali proficui per ogni attività lavorativa, oltre che personali, l’esplosione degli asset immobiliari, soprattutto a livello residenziale, sarà legata con ogni probabilità ad azioni strutturali e trainanti per l’intero indotto del mercato che pesa sul Pil per il 19%, un’incidenza superiore alla media europea (18,3%).

Uno dei nodi centrali di quello che potrei definire un nuovo corso del mercato immobiliare, tanto quello “ordinario”, quanto quello del global Luxury, è rappresentato dal processo di miglioramento dell\\\’efficienza energetica dell’intero patrimonio immobiliare italiano, inteso anche come miglioramento del comfort abitativo e di tutti quei plus legati al concetto di wellness. 

Non vi è dubbio che la casa continui ad essere uno degli investimenti più interessanti per gli italiani e, nel settore del global luxury ci sia anche una presenza molto forte di investitori internazionali. Tuttavia il patrimonio immobiliare italiano, che oggi si attesta in circa 5.400 miliardi di euro, si sta deteriorando, rischiando quindi di perdere valore. 

Per avere un’idea dell\\\’enorme ricchezza immobiliare del nostro Paese, le rilevazioni di Scenari Immobiliari, parlano di almeno 73mila edifici (per oltre mezzo milione di appartamenti) che si possono definire fortemente degradati. 

Ecco perchè sono convinto che il 2021 debba essere l’anno in cui le istituzioni dovranno implementare ancor di più delle misure che, seppur orientate al miglioramento del patrimonio immobiliare, tagliano ancora fuori una parte di quei proprietari e investitori interessati agli asset abitativi. 

A sei mesi dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale del Decreto Rilancio e del cosiddetto “Superbonus” 110%, si naviga ancora a vista con gran parte del lavoro che dovrà concentrarsi sulla semplificazione per l’accesso al credito. 

Ripartire da un patrimonio immobiliare capace di rispondere, non tanto alle normative sul rispetto dell’ambiente, ma ad un sentiment sempre più diffuso tra gli acquirenti, soprattutto le nuove generazioni, si tradurrà in una esplosione del mercato e dei servizi connessi al Real Estate. 

In questi mesi di pandemia la domanda è infatti stata sospinta da acquirenti alla ricerca di proprietà da vivere a 360 gradi. Ambienti  confortevoli adatti tanto alle attività lavorative in modalità smart working, quanto a quelle di tutto il nucleo familiare. Un vero godimento dell’abitare. 

E’ chiaro, quindi, che questo si traduce in plus abitativi specifici e mirati ad un concetto di benessere generalizzato. Un plus per il quale si è disposti ad aumentare l’investimento per la casa. A questa sorta di riscoperta abitativa, al quale ha contribuito in maniera considerevole la pandemia, dovrà corrispondere sempre di più un’offerta in linea con le aspettative del cliente. Per questo motivo il settore delle case di lusso ha risentito meno della pandemia e sempre per questo motivo il valore di questa fascia di immobili è in linea, già oggi, con le aspettative del cliente attento tanto allo status quanto ai benefici per l’ambiente.

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