La vera evoluzione del mercato immobiliare è legata ad una dimensione urbana e di quartiere in grado di rispondere alla richiesta di una migliore qualità della vita.
Le chiamano città resilienti e rappresentano il nuovo format della dimensione abitativa. Alla base c’è un vero e proprio movimento, il Global Resilient Cities Network (GRCN), nato dal programma 100 Resilient Cities. Con il supporto della Fondazione Rockefeller e di altri partner di finanziamento, i progetti e le iniziative mirano a rendere le città a prova di futuro per restituire ai cittadini infrastrutture e modelli abitativi innovativi e sostenibili.
Qual è il ruolo del comparto del Real Estate in questa nuova visione dell’abitare?
Sicuramente quello della creazione di edifici in linea con i precetti del GRCN. Iniziative che siano in grado di veicolare le logiche legate alle green house e all’efficienza energetica, fino ad estendersi al concetto ben più ampio della rigenerazione urbana a tutto tondo.
Riflettendo su questi precetti, la percezione del futuro delle città resilienti appare molto più vicina di quanto si possa pensare. Un esempio ce lo fornisce proprio il trend delle richieste immobiliari degli ultimi mesi. L’interesse per una nuova dimora più adatta alle nostre esigenze è scoppiato proprio in questo periodo di emergenza sanitaria che ci ha costretti a vivere molto di più le nostre case e di conseguenza ci ha portati a notarne pregi e difetti. Tuttavia il fenomeno Covid deve essere visto soltanto come un coefficiente che ha accelerato un cambiamento del modello abitativo già in atto.
Qual è la nuova dimensione abitativa che sospinge il desiderio di acquistare una nuova casa?
Oggi il desiderio di una nuova casa è sempre più legato ad una dimensione abitativa a 360 gradi, che si compone quindi di nuovi punti. Fattori sempre più importanti nella lista delle priorità di chi sta cercando una nuova casa.
La componente green, ad esempio, è uno dei punti che occupa un posto sempre più importante nella valutazione di acquisto di un immobile. Insieme a spazi interni più ampi, più adatti alle attività di tutta la famiglia, e a quelli esterni, ora fondamentali per quel benessere psicofisico emerso proprio nei mesi più duri del lockdown, in cima alle richieste del mercato c’è un altro punto sempre più importante: quello della dimensione urbana.
Quanto conta la dimensione urbana nella scelta di una nuova dimora?
Sicurezza, servizi, socialità, con un pensiero a quelle dotazioni tecnologiche che si avvicinano al concetto di smart cities. Tutto questo è il desiderio di una nuova casa. Tutto questo entra ora nella valutazione di acquisto e, in fondo, non è tanto lontano dalla nuova dimensione abitativa auspicata dalle città resilienti.
L’importanza della riqualificazione urbana come opportunità di crescita
Proprio sull’importanza della riqualificazione urbana si è espresso, in occasione dell’insediamento del nuovo governo Draghi, il Presidente di Scenari Immobiliari.
Mario Breglia è tornato a porre all’attenzione delle Istituzioni su quanto sia importante far ripartire l’edilizia, tanto sotto il profilo degli interventi pubblici urgenti, come strade e scuole, quanto sotto il profilo di quelli destinati al settore privato. “La mancanza di interventi di ristrutturazione urbana priva le nostre città – ha detto Breglia – della spinta propulsiva che viene dalla capacità di avere nuovi residenti e nuove opportunità di lavoro. Sicuramente è importante il recupero dei singoli appartamenti ma il vero cambiamento può avvenire solo in ambito urbanistico”.
Se, quindi, è la trasformazione tecnologica e la gestione urbana a segnare il passo è verosimile che anche gli asset immobiliari seguano con interesse i centri urbani in cui è più probabile che questa rivoluzione si diffonda più rapidamente.